Ieri sera con alcuni amici sono stata all’inaugurazione dell’Hotel Il Mulino di Firenze. Ne avevo sentito già parlare dai miei (che si son visti tutta l’evoluzione del restauro visto che frequentemente passavano da quella strada), poi ho visitato il loro sito internet e ne sono rimasta folgorata. Ancora di più lo sono stata ieri sera. Appena arrivati con l’auto ci è stato gentilmente chiesto di seguire la navetta che ci avrebbe fatto strada fino al Villa Olmi Resort a Villamagna (altro hotel splendido dello stesso proprietario), dove avremmo potuto parcheggiare e pois alire sulla navetta che ci avrebbe riportato al Mulino. Tutto perfetto: il parcheggio, la navetta che ci ha aspettato, addirittura provvista di hostess. All’ingresso del Mulino (un ex vero mulino del 700 sapientemente ristrutturato) due armigeri ci hanno accolto.
Attaccate l’una all’altra abbiamo camminato giù per la discesa facendo attenzione a non scivolare sul red carpet dato che non rinunciamo mai al tacco dodici d’ordinanza. La struttura è labirintica, molto sinuosa e dall’aspetto tipicamente toscano. Al piano inferiore circondato da un alto muro c’è un enorme cortile dove Convivium, che come sempre ha superato se stesso ci ha acoclto con gli antipasti della nostra terra: formaggi, affettati, confetture varie, cruditè e tanto vino che sgorgava da due damigiane. Un aperitivo informale, alla toscana, dove già molti commensali aiutati da un ottima musica selezionata da un bravissimo DJ ( ed io non amo molto la musica house, ma quella era veramente molto raffinata) si stavano riempiendo la bocca e lo stomaco. Tanti volti noti della politica fiorentina, c’era anche il nostro sindaco recentemente eletto come miglior primo cittadino d’Italia, della imprenditoria o del settore turistico alberghiero. Da buon occhio clinico io mi immaginavo già di organizzare un matrimonio in quel posto. Il posto, certo, non manca anche se lo vedo più adatto ad un matrimonio dalle cento persone in sù, per via degli spazi molto ampi. Tra noi avventori si potevano notare fanciulle e messeri vestiti rinascimentali o falconieri che facevano volteggiare le loro bestiole, falchi e succesivamente civette per la gioia delle signore che si vedevano sfiorare da tali volatili. Sono uccelli fieri, eleganti, a tratti snob, (ho cercato di fotografo la civetta, ma si voltava sempre dalla aprte opposta!), e poi cavalieri che simulavano duelli con le spade o judocki che si esibivano in pesana a bordo piscina.
La piscina. Bisogna solo vederla. Sembra che il fiume Arno sia entrato dentro alla struttura ed abbia fatto una vasca naturale. Bellissima con quel colore blue e quel gioco di luci. Poi siamo andati verso il cortile passando dall’interno dell’hotel dove abbiamo apprezzato i vari salotti e salottini. Altro d amangiare: il primo e dil secondo. Dietro al banco della pasta c’era una signora che faceva la pasta fatta in casa sotto i nostri occhi e che poi la cuoceva: ottimi i tortelli di ragù o le mie chiocciole alla ricotta. Mi hanno detto che anche il maialino non era male!
Ma il pezzo forte della serata sono stati fuochi. Le foto non rendono certamnte giustizia e quindi vi dovete solo fidare quando vi dico che i Fochi di san Giovanni sono nulla in confronto. Nonostante il freddo che pativo (purtroppo non me ne faccio una ragione che l’estate sta veramente finendo) ho ammirato veramente estasiata i giochi di luce sull’Arno che nn mi era mai apparso così affascinante.
E dopo i fochi? Ci siamo lasciati tentare da alcuni dolcetti, un caffé e poi a nanna. Un’ottima serata scivolata via con dei tempi perfetti, ottima musica, ottimo cibo e quasi certamente un luogo che dovrò visitare di giorno, e che sicuramente non mancherò di consigliare.