Sembra che dopo il vestito da sposa, la ricerca che stressa di più gli sposi siano proprio le bomboniere. Questo piccolo oggettino che si usa dare agli invitati ed ai testimoni (diverse) c’era già in uso nella Francia del 1500 ed anche il nome stesso bomboniera viene dal francese bonbonniere cioé piccolo contenitore dove si conservavano piccole caramelle e zuccherini. Già all’epoca queste piccole scatoline erano fatte dagli artigiani più in voga, in vetro (ricordiamo le vetrerie di Murano), in oro, in porcellana o pietre dure. L’involucro non era la cosa più costosa che donavi perché anche i confetti o piccole caramelle ricoperte di zucchero avevano un valore aggiunto visto l’alto costo dello zucchero importato dalle Indie. Ai giorni nostri la situazione é un pò diversa. Si possono avere scatoline o piccole di vetro soffiato, oppure piccoli oggetti d’argento (cucchiaino, cornucopia, scarpetta, chiave, gli occetti più frequenti) accompagnati da un involucro di stoffa: purtroppo non sempre il costo coincide con il fatto dell’avere un oggetto raffinato, anzi, ma qui si entra nel gusto personale. Una cosa é certa. Se prima questi oggettini erano fatti a livello artigianale, adesso la produzione é industriale, anche se non tutti hanno una zia come la mia che si diverte a produrre bomboniere fatte a mano all’uncinetto. Sono rimaste famose le sue bomboniere per la mia comunione (cappellini bianchi con nastrino rosso) e quella di mio fratello (panierini tutti colorati!).
A Firenze ci sono diversi punti famosi: Migone, in Via de’ Calzaiuoli, La Fonte della Bomboniera a Sesto F.no, Centro della Bomboniera a Firenze, Andrei a Lastra a Signa, e se vi volete fare due passi a Milano, la Confetteria Conti e dite che vi ho mandato io!