Oggi ho un male alla testa pazzesco colpa, forse, di una frescata micidiale che mi son presa ieri andando allo stadio in bicicletta. Sembrava primavera inoltrata e non ci ho fatto molto caso alla leggera brezza (traditrice) che c’era. Non dovrei scrivere neanche al pc oggi, anzi, non dovrei neanche aprirlo, ma la voglia di raccontarvi questo matrimonio é troppo forte, anche perché farà da apripista ad una serie di circostanze che si vedranno in seguito.
Dunque la sposa é una persona che conosco tramite il lavoro, non esattamente una collega ma qualcosa di simile (all’epoca, ovviamente). Era molto tempo che era fidanzata con un ragazzo carinissimo egiziano. Si son sposati ben tre volte. La prima in comune a Firenze, la seconda all’ambasciata egiziana a Roma e la terza volta <em>udite udite</em> in una cattolicissima chiesa con tanto di cugino frate francescano di lei ad officiare la cerimonia. La cerimonia é stata molto bella perché avevano scelto brani della Bibbia e del Corano che erano simili in tutto e per tutto e il cugino di lei, il frate francescano, chiedeva a lui se c’era qualcosa nella cerimonia che lo potese offendere, ma essendo lui un mulsulmano solo di nascita e non praticante, per lui andava tutto bene. Era il 23 Dicembre quindi l’aria natalizia si cominciava a sentire ed infatti la sposa aveva scelto un vestito rosso sangue e la chiesa era addobbata con stelle di Natale. Dopo la cerimonia siamo scesi giù a Porta Romana per la cena.
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In chiesa avevo intravisto alcune file davanti a me un ragazzo molto alto accanto ad un altro un pò più bassi di lui dai lunghi capelli castano chiari. Seppi poco dopo che i due erano fratelli e cugini della sposa, la mia amica.
Lì per lì non ci feci gran caso perché non é che ci creda tanto a questo fatto che il marito o il fidanzato si trova ai matrimoni, gran baggianata. Insomma arrivati al luogo del ricevimento cominciamo a mangiare e bere un aperitivo, poi ci chiamano per la cena. Momenti di panico ti assillano quando devi andare ad un matrimonio o a una cena e non conosci nessuno o quasi. Guardo il tableau e vedo che sono ad un tavolo, credo si chiamasse TEBE. Tutti i nomi dei tavoli erano città egiziane o divinità. bene mi aggiro intorno a quel tavolo e scopro (l’avevano fatto di proposito) che sono allo stesso tavolo di quel ragazzo alto che avevo scorto in chiesa. Ci presentiamo e da quel momento comincia una corte serratissima e molto carina, di quelle che si vedono solo nei film. Mi affascina immediatamente: non bello fisicamente, ma molto affascinante, con gli occhiali, come me, alto, longilineo e molto galante. Un ragazzo di altri tempi. Scopro che ha un anno meno di me, ma non me ne importa. Ho deciso che l’età non la guardo più. E’ vero sono sempre stata affascinata da uomini più grandi di me, ma in quell’occasione ed altre a venire decisi che l’età era l’ultima cosa che dovevo guardare. Abbiamo ballato insieme, mangiato, chiacchierato e poi é arrivato anche il momento di salutarci e scambiarci i numeri di cellulare.
Mi chiese che cosa avrei fatto pe rl’ultimo dell’anno ed io gli dissi che sarei partita il 26 Dicembre per una settimana bianca insieme alla mia cara amica Caterina.
Tornai a casa toccando il cielo con un dito e dissi a me stessa che forse era arrivato anche per me il momento di essere un pò felice, di uscire con una persona, di conoscerci, avevo fatto i conti senza l’oste. Ci messaggiammo per Natale, per i classici auguri, poi il pomeriggio dell’ultimo dell’anno mi chiamò. Ero come in trance tanto da non accorgermi che la mia amica, parcheggiò la macchina, riportò gli sci nel negozio, rimontò in auto, si diresse verso il nostro hotel, riparcheggiò l’auto, mise fuori i nostri scarponi dall’auto, li misi una stanzetta dell’hotel che fungeva da deposito post- sci e mi fece cenno di uscire dall’auto. Io stavo chiudendo la conversazione con il tipo dopodiché le chiesi :”ma non dovevamo riportare gli sci al negozio?”. Questo accade quando sei completamente partita. Lui aveva molto fretta di uscire con me ed io pensavo che se non fosse stato il 2 gennaio poteva essere il 3, bene, uscimmo solo dopo la befana quando lui mi chiamò per chiedermi se potevamo uscire. Non ci speravo più, ma capìì anche che lui si era pentito di avermi chiesto di uscire poche ore dopo il nostro incontro. Lui stava già in bilico con un’ altra. Quella sera parlò solo lui raccontandomi solo delle sue ex e di come era bello stare in particolare con una di loro. Decisi che non era esattamente come si era proposto la sera del matrimonio. In più e qui certe cose le possono fare solo gli uomini, al fratello della mia amica, la sposa gli disse che stava bene con una ragazza incontrata al matrimonio e indovinate che nome ha fatto? Il mio.
No comment…