Avete mai pensato a sposarvi solo lui e voi? Non aver a che fare con la scelta della location, delle bomboniere, del fotografo. Il non aver pensiero di chi invitare, dove mettere quell’amico o quel parente? Come disporre i tavoli, se sposarvi in chiesa o in comune e poi, sposarsi in estate o in primavera? Avete mai pensato che il matrimonio è sopratutto un affare privato? Avete mai sognato ad occhi aperti di fuggire voi e lui, soli su un’isola o in una città che avete nel cuore o in un posto che per voi possa avere un significato anche se magari, quel posto, non ha niente di così particolarmente affascinante.
Io sì ci ho pensato mille volte e forse, se mi fossi sposata, avrei scelto quella strada. Non amo troppo stare al centro dell’attenzione, la scusa sarebbe questa. Forse però è che ho un concetto di vita troppo diverso da quello che la maggior parte delle persone ha. La mia voglia quasi “malata” di riservatezza mi spinge a vivere tutto nella più totale sordina, come si dice. E più ci penso e più mi dico che io, sì, farei così. Scapperei insieme al mio lui, noi due e basta, lontani dalle frenesie delle domande, dei preparativi, dello stress. Senza dire niente a nessuno. Senza l’obbligo di chiedere a quello piuttosto che all’altra di fare da testimone, senza obbligare parenti ed amici a pranzi o cene. Andare ad un matrimonio, si, sa comporta degli obblighi che, forse dettati dai tempi, non tutti possono affrontare.
Ne organizzo tanti di elopment, come si dice in inglese. In italiano sarebbe fuga a due, matrimonio solo per due, traducetelo come vi pare. Sono perlopiù stranieri. A chi mi chiede e mi chiedeva “ma come funziona, ma si può fare”? e poi ” che tristezza, senza nessuno“, dico subito che sì, si può fare e no, non è triste per niente, anzi. Non hai mai visto tanto romanticismo concentrato, non ho mai visto due sposi così felici di aver fatto tutto ciò in barba a chi li attende dall’altro capo del mondo. Alla mia domanda se una volta tornati nel loro paese intedessero fare una festa per tutti, il più delle volte loro mi rispondevano di no, altre che sì, una festa con gli amici era prevista ma non subito.
I primi furono due australiani, ricordo che all’inizio rimasi sbigottita, poi vennero due inglesi (giovanissimi) che dissero alle rispettive madri che si sarebbero sposati solo la sera prima (lui mi confidò che sua madre non l’aveva presa molto bene), poi venne la volta di un argentino e di una finlandese, sposi all’Elba e poi molti brasiliani.
Il costo? Ovviamente molto minore rispetto ad un matrimonio classico info@latestimonedinozze.com simocappi@gmail.com