Questo di mia cugina é stato l’ultimo matrimonio a cui ho assistito. Mi verrebbe da dire e forse é anche l’ultimo ma non lo sarà perché se tutto é come nei programmi tra due anni ci sarà quello di mio cugino e lì posso finalmente chiudere il cerchio.
L’abito di mia cugina é stato confezionato dalla famosa zia che lavorava nel famoso atelier di abiti da sposa nonché madre del cugino sopra citato.
Va detto anche che mia cugina é magrissima tonificata da anni di ginnastica ritmica ma anche muscolosa e poi é giovane e la giovinezza, come si sa, risplende sempre, quindi era impossibile che quell’abito le stesse male.
Quella mattina il cielo minacciava pioggia e non si é fatta attendere, infatti. Pensate a noi che avevamo ancora abitini di tipica foggia estiva. Quel fine settimana se non sbaglio fu uno dei pochi in tutto l’autunno ed inverno in cui piovve un’acqua gelata. Arrivammo in chiesa, nei pressi di Fiesole con largo anticipo, ma visto un noto precedente io non ho voluto rischiare.
Arrivò lo sposo, arrivarono invitati, arrivavano tutti tranne l’altra mia cugina con le sue piccole donne, cioé la sorella della sposa nonché altra testimone. Si faceva tardi e il parroco cominciava a spazientirsi così ci disse che dovevamo entrare. Dovevamo inziare senza l’altra testimone. Io mi posizionai al mio posto e ad un certo punto mi volto e vedo mia cugina correre verso di me, lasciare la maggiore delle sue figlie in custodia ai miei zii e sedersi accanto a me con una faccia stravolta! Io le chiedo dove fossero le altre due girls e lei mi risponde che sono con il marito in auto alla volta di Prato (notare da Fiesole a Prato) perché lei nella fretta e nel caos si era scordata di spegnere la piastra dei capelli in bagno. La cosa che più mi ha fatto ridere, però, é che appena sua sorella ha fatto la sua apparizione in chiesa al braccio di mio zio emozionatissimo, lei mi ha detto:”e ora per favore lasciatemi piangere!” Sarà che ero tesissima, una corda di violino che si stava spezzando, ma non potevo non farmi prendere dal ridere per non piangere anche io.
Di questo matrimonio ricordo proprio la cerimonia che mi é piaciuta moltissimo sopratutto le musiche ed i canti. Quei ragazzi sono stati bravissimi e molto alternativi nelle loro scelte musicali. 10 e lode ai ragazzi che hanno suonato e cantato ed agli sposi che gli hanno scelti, anche perché una delle cantanti era proprio la sorella dello sposo. Se mai mi capitasse un domani di fare il grande passo, andrei sicuramente a ricercarli perché é stato come assistere ad un piccolo concerto. Ricordo anche il nervosismo del prete quando il fotografo ha cominciato a scattare a mo’ di paparazzo mentre lui faceva la sua predica. Poverino, l’arte oratoria non era proprio il suo mestiere e forse tutto quel clic clic clic memtre cercava di mettere insieme due frasi, gli dava fastidio! Finita la cerimonia ce ne andammo tutti a Villa Vecchia e chi é di Firenze riconoscerà questo ristorante sulle colline di Firenze.
Il cocktail all’esterno della villa fu rovinato proprio da una pioggia battente che non voleva cessare e quindi fummo costretti a fare tutto all’interno del ristorante.
Bene, questo é l’ultimo matrimonio a cui ho assitito ed al quale ho fatto da testimone. Sicuramente non sarà l’ultimo come ho già annunciato, ma almeno tiro un sospiro per circa due anni, fino a quando cioé ci sarà quello di mio cugino. Credo che alla fine si sposerà, anche se una volta mi disse che era per la convivenza. Credo che sia la scelta più saggia da fare sopratutto in un mondo in cui i valori della famiglia si stanno sfasciando vorticosamente. E’ ancora la decisione più saggia che una coppia possa prendere, sopratutto quando ci sono dei figli nel mezzo anche se sono fermamente convinta che non ci si debba solo sposare per mettere al mondo dei figli, ma ci si deve sposare per avere un progetto di vita in comune, per <em>la coppia</em> e non per quegli individui che l’amore può produrre.
Mi hanno chiesto anche di scrivere un libro ed infatti lo sto scrivendo anche se prima voglio terminare <em>”Il calice di Venere”.</em> Sono ancora molto legata alla figura della Granduchessa Ludovica e alle sue avventure romantiche e tragiche e quando metterò la parola fine a quel libro, allora mi imbatterò in un altro progetto, chiamato appunto <em>”La testimone di nozze”. </em>Storia di una giornalista di cronaca rosa che é costretta non solo per lavoro ad andare a matrimoni vip e altolocati, ma anche a quegli degli amici, fino a quando…
E come dice un pilastro del giornalismo in rosa
Alla prossima