Beh certo non è per tutte le tasche, ma sposarsi al Four Season farebbe un certo effetto. In una domenica uggiosa di metà novembre ho accompagnato un’amica al brunch. Dopo aver mangiato ai quattro palmenti tra produttori locali che offrivano deliziose mortadelle d’oca, succolenti formaggi pecorini con varie confetture, e piatti pieni di ostriche, gamberi e altro, per non dimenticare i vini della Badia a Coltibuono di Gaiole in Chianti, abbiamo fatto un tour con la deliziosa addetta alle vendite.
Il tour è partito dalla stanza dei giochi dei bimbi: una camera adibita al divertimento dei più piccoli provvista di una pazientissima baby sitter mentre mamma e papà si possono godere in pace il loro pranzo. Lasciati i bimbi ed i loro giochi ci ha portato in un angolo del palazzo al piano terreno dove una volta c’era la cappella, adesso spazio relax con una piccola postazione internet. La cappella, ci ha spiegato, era stata costruita dal primo proprietario del palazzo, un notabile della famiglia Medici che non potendo assistere alle messe nella Cattedrale, perchè il palazzo era troppo lontano, chiese il permesso alla famiglia granducale di allestirne una privata. Ai tempi dei Medici il palazzo sorgeva poco prima delle mura e quindi abbastanza lontano dal centro storico (ora è a 10 minuti da piazza Duomo ndr) per la concezione dell’allora Firenze.
Tralasciando questa nota storica abbiamo proseguito con la visita di diverse camere da letto e con la visita della Suite presidenziale. Un appartamento di circa 205 mq. Io e la mia amica abbiamo avuto la stessa sensazione e cioè che quell’appartamente non si discostasse di molto dagli appartamenti reali di Palazzo Pitti! Beh, lasciamo stare sogni che rimarranno tali (il bagno lo lascio alla vostra immaginazione!), la nostra fantasia di dolci fanciulle romantiche ci ha ben presto fatto continuare il sogno con la visita alla piccola terrazza che è posta al settimo piano. Attraverso una porticina e salendo due rampe di scale strettissime e ripidissime siamo arrivate alla terrazza adibita per cene a due. Il nostro pensiero è andato subito ai poveri camerieri che si sarebbero trovati a fare quel turno. Oltre all’imbarazzo, anche la fatica di portare sue e giù le pietanze (anche se ci ha detto che sulla terrazza un angolo di servizio se lo tengono). Abbiamo chiesto il prezzo, curiose. Caro, ma onestamente pensavo molto di più!
Lasciato quel sogno ci siamo spostate in giardino o meglio parco di cinque ettari con due collinette all’interno. Sempre più curiose abbiamo chiesto cosa c’entrassero le due collinette in pieno centro storico. Quando Firenze divenne capitale d’Italia l’architetto Giuseppe Poggi fece demolire gran parte delle mura di Firenze ed i detriti delle mura, specialmente le pietre andarono a finire nel Giardino della Gherardesca (il nome del parco) formando così due collinette. “Che bella storia, la devo raccontare!” mi son detta. Mentre passeggiavamo nel parco ho subito notato due o tre punti in cui gli americani impazzirebbe per le loro cerimonie simboliche. La mia amica ha visto i miei occhi brillare mentre già vedevo fiori, l’odore della primavera e dell’estate inebriare l’aria.
Sarebbe molto lungo raccontare tutto quello che abbiamo visto e quindi mi riservo di continuare in un altro post.
To be continued…