Non molto tempo fa molte di voi lettrici mi chiedevano, “ma se noi non ci sentiamo a proprio agio con quei vestiti da sposa che propongono le grandi marche o i grandi nomi, se non possiamo o non ci va di spendere migliaia di euro per un vestito da sposa, se siamo al secondo matrimonio, se ci sposiamo in comune o all’aperto, dove possiamo andare? Adesso ho la risposta.
Uno strano giro della vita mi ha portata a ri-scoprire un laboratorio atelier di Firenze chiamato Alta Rosa.
Alta Rosa sono tre amiche accomunate dalla passione per la natura, che hanno scelto di costruire abiti da donna usando solo ed esclusivamente tessuti, lane, cotoni che provengono da agricoltura biodinamica. La donna Alta Rosa é una donna che ama essere e non apparire, é una donna molto attenta all’ambiente che vuole avvolgere il proprio corpo con materiali naturali e sentire su di sé il profumo della terra. Dopo varie collezioni hanno deciso di dedicarsi anche alla sposa e con grande successo, come mi ha spiegato Valeria, addetto commerciale, AD nonché architetto, di Alta Rosa. “Chi viene da noi é già una donna che ha idee chiare su cosa vuole, chi sceglie di affidarsi ad Alta Rosa ha già scelto che il suo abito sarà diverso da tutte le altre”. Le ho chiesto chi sono le sue clienti tipo e come si svolgono gli incontri. Convenivamo che negli altelier da sposa le ragazze sono costrette a fare più prove prima che il vestito venga loro consegnato. “Amiamo parlare con la persona, capire cosa le possa piacere, poi la nostra designer, Gloria, butta giù una serie di disegni, idee da sottoporre alla ragazza. Scelto il genere si passa alla scelta dei tessuti in base ovviamente alla stagionalità” . Mentre parlava ogni tanto si alzava dalla sedia per mostrarmi alcuni esempi di tessuto: canapa, lino, ortica (si avete capito bene, che si può usare anche per fare una sorta di velo o scialle. Valeria mi ha mostrato una camicia bellissima) e poi lana che prendono da un allevatore biologico scozzese, l’alpaca che ha ben 22 colori diversi e tutti naturali che vanno dal bianco latte al nero, la vigogna, un animale protetto dallo stato del Perù, e ovviamente il cashmere. Mi diceva inoltre che molte delle ragazze che comprano l’abito da sposa Alta Rosa lo provano una volta al massimo due: mi ha raccontato di una splendida sposa che lo ha provato solo una volta, se l’é fatto spedire e si é sposata scalza, con una ghirlanda di fiori intorno alla testa, nella splendida e mistica cornice di Assisi. Mentre ascoltavo i suoi racconti pensavo sempre di più che se tutti noi anche solo per un istante ci fermassimo veramente ad ascoltare noi stessi e quello che vogliamo, forse il mondo prenderebbe una piega diversa. Durante il nostro colloquio abbiamo parlato molto di moda, di quella usa e getta che siamo abituati a subire, ma anche alle pressioni che la società ci impone. Scegliere un abito da sposa non fa differenza: Valeria mi raccontava di quante spose entrano da lei felici e sicure dell’acquisto che fanno e come tante altre entrano con la stessa verve e determinazione ma dopo sono costrette a seguire le rigide regole dell’apparire, dettate molto spesso da mamme e suocere.
La prima regola, e in questo blog l’ho ripetuto spesso, é quello di scegliere e seguire la propria natura. Un abito non é solo qualcosa che ci buttiamo addosso per coprirci, ma deve rispecchiare il più possibile la personalità, se in più diamo una mano all’ambiente, ancora meglio. Un’altra cosa importante e non da sottovalutare, il prezzo. Scordatevi di pagare quelle cifre enormi dei comuni e più tradizionali abiti da sposa, qui il vostro budget non piangerà, i prezzi, anche qui sono friendly e ovviamente tengo a precisare che la loro produzione é completamente made in Italy. Vale la pena anche guardare la loro collezione primavera/estate 2009 sul loro sito.
Alta Rosa – Via San Gallo 84/r Firenze